16 Dic, 2019

ICTUS

16 Dic, 2019

COS’È L’ICTUS CEREBRALE
É un deficit neurologico che insorge improvvisamente a seguito di un difetto della circolazione cerebrale. Quando per una qualsiasi ragione il flusso di sangue diretto ad un’area del cervello si riduce e si interrompe le cellule nervose non ricevono più ossigeno e vanno incontro a sofferenza, perdendo in parte o completamente le loro funzioni.

Si differenziano due tipi di ictus:
– ictus ischemico o infarto cerebrale, il tipo di ictus di gran lunga più frequente (circa 85% dei casi). Il mancato afflusso di sangue può essere causato da un restringimento progressivo o dalla chiusura improvvisa di un’arteria che porta il sangue al cervello. Se l’ostacolo alla circolazione cerebrale non viene rimosso entro pochi minuti le cellule nervose vanno incontro ad un danno definitivo.
ictus emorragico è dovuto invece alla rottura di un’arteria cerebrale. Ciò si verifica in seguito all’aumento della pressione arteriosa, come nel caso dell’emorragia cerebrale, oppure per la presenza di una malformazione della parete (aneurisma).
I sintomi sono dovuti alla perdita transitoria o permanente di determinate funzioni cerebrali e dipendono dalla localizzazione del danneggiamento strutturale all’interno del sistema nervoso centrale.

L’Attacco Ischemico Transitorio TIA è caratterizzato da un ischemia transitoria i cui sintomi si risolvono in 24 ore, tuttavia possono essere importanti segni premonitori che se riconosciuti e trattati possono prevenire un ictus definitivo.


CHI COLPISCE?
L’ictus cerebrale, rappresenta la terza causa di mortalità in Italia, dopo la cardiopatia ischemica ed i tumori. Nella maggioranza dei casi, inoltre, dà luogo a gravi infermità con bisogno di assistenza, da parte sia della famiglia che delle strutture di riabilitazione, con risvolti socio-economici di notevole entità. La sua incidenza aumenta con l’età e sopratutto dopo i 50 anni, con oltre 130.000 nuovi casi all’anno in Italia (numero destinato a salire a oltre 170.000 nel 2008). Più o meno un ictus ogni tre minuti. La sua prevalenza è di circa 800.000 casi nella popolazione italiana e sarà di circa 1.000.000 dio casi nel 2008.


COME SI RICONOSCE?
Poiché l’evento acuto in genere colpisce solo la parte destra o la parte sinistra del cervello, anche i sintomi sono spesso lateralizzati e possono includere:
– perdita della sensibilità o di forza in un lato del corpo o del viso,
– paralisi di un lato del corpo o del viso,
– perdita della vista nel campo visivo sinistro o destro, visione sdoppiata,
– difficoltà del linguaggio o della articolazione delle parole,
– vertigini, vomito e perdita della coscienza,
– mal di testa improvviso e intenso senza causa apparente.

Si possono manifestare varie combinazioni di questi sintomi o magari uno soltanto. In molti casi l’ictus determina un danno permanente del tessuto nervoso con conseguenti deficit permanenti, che tuttavia possono giovare della terapia riabilitativa.
Se voi stessi o una persona vicina a voi manifesta uno o più di questi segni, non perdere tempo e chiamate subito l’1 1 8 o il numero dell’emergenza sanitaria, inoltre controllate l’ora di esordio dei sintomi poiché la terapia è diversa in relazione a quanto tempo è passato dall’inizio dei disturbi all’inizio terapia.


Esempi di deficit che possono far sospettare un evento ischemico cerebrale normale se proviamo a far sorridere una persona si evidenzia un deficit nella parte destra (o sinistra) del viso

Facendo eseguire un semplice esercizio come evidenziato in fig a per almeno 10 secondi ad occhi chiusi potremo evidenziare dei deficit di forze lateralizzate (fig b)


SI PUÒ PREVENIRE?
Mentre le possibilità di intervento acuto sono limitate le possibilità di prevenire un evento ischemico cerebrale sono notevoli: innanzi tutto andranno corretti i fattori di rischio che altro non sono che quelli delle malattie aterosclerotiche:
– controllo della pressione arteriosa e trattamento dell’ipertensione;
– astensione dal fumo;
– controllo del profilo lipidico (colesterolo e trigliceridi);
– controllo del profilo glucidico (diabete mellito);

si raccomanda un ottimale trattamento di eventuali patologie cardiovascolari concomitanti (cardiopatia ischemica, aritmie, valvulopatie, vasculopatie…).

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